La vendita delle sigarette elettroniche ai minorenni, così come il loro consumo in luoghi pubblici al chiuso, sarà vietata a partire dal mese giugno su decisione del Consiglio di Stato. I minorenni non avranno più accesso alle sigarette elettroniche a partire dal 1° giugno. Vietato anche il loro consumo nei luoghi pubblici al chiuso. Lo ha deciso il Consiglio di Stato nella sua seduta settimanale, stabilendo quindi l’entrata in vigore delle modifiche della Legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario. Così facendo è stato conseguentemente adeguato anche il relativo regolamento di applicazione: i nuovi prodotti vengono in questo modo equiparati ai tradizionali prodotti del tabacco. Una modifica che sarà accompagnata da una campagna di sensibilizzazione. Lo scorso 13 febbraio il Gran Consiglio aveva infatti approvato a larga maggioranza le modifiche della Legge sanitaria presentate nel messaggio governativo del 25 maggio 2022, equiparando a tutti gli effetti le sigarette elettroniche e prodotti affini alle sigarette tradizionali, sia per quanto riguarda la vendita sia per ciò che concerne il loro consumo in tema di protezione dal tabagismo passivo. In particolare, la modifica degli articoli estende la regolamentazione anche ai dispositivi che permettono di inalare le emissioni di un liquido con o senza nicotina riscaldato tramite una fonte di energia esterna (le e-cig, così come i prodotti simili per contenuto o modalità di consumo). Nel dettaglio, l’articolo 52 elimina il riferimento alla “combustione del tabacco o di altre sostanze”, ormai sorpassato, a fronte dei sempre più nuovi e variati prodotti per fumatori introdotti sul mercato. L’articolo 52a amplia invece il ventaglio dei prodotti per fumatori che non potranno essere venduti o distribuiti ai minorenni. Queste modifiche permettono una regolamentazione dei prodotti affini del tabacco analoga a quella già in vigore per i prodotti del tabacco, e sensibilizza e rafforza l’adozione di un comportamento consapevole e nel rispetto degli altri. La necessità d’intervenire, in particolare a tutela dei minori, “è dovuta alla rapida crescita in questi anni dell’offerta di nuovi prodotti in sostituzione o a complemento delle sigarette tradizionali, con particolare riferimento alle e-cig e ai prodotti a tabacco riscaldato”, si legge nel comunicato. Sebbene queste nuove modalità di consumo sono pubblicizzate e percepite come meno nocive, “mancano però studi scientifici indipendenti che ne determinino la sicurezza e l’impatto sulla salute a medio e lungo termine. Alcune e-cig, economiche, disponibili in diversi colori e aromi, che fanno particolare presa tra i giovani e i giovanissimi, possono contenere considerevoli dosi di nicotina sintetica, una sostanza tossica che crea velocemente una forte dipendenza. Anche per i prodotti dichiarati come ‘senza nicotina’ mancano certezze circa gli effetti sulla salute, considerato che non sempre le confezioni riportano in modo esaustivo la composizione dei liquidi”. L'entrata in vigore delle modifiche della LSan sarà accompagnata, già nel corso di maggio, da specifiche misure di informazione e sensibilizzazione con l’invio di materiale informativo differenziato, in particolare per gli esercenti e la rete di vendita. MODIFICHE LEGGE SANITARIA
ARTICOLI ELIMINATI
INTERVENTO NECESSARIO
Gli attivisti per il clima in Portogallo hanno raccolto circa 650.000 mozziconi di sigaretta e li hanno esposti nel cuore della capitale Lisbona, che ha 500.000 abitanti. L'intenzione è mostrare tutti insieme i singoli pezzi, nel tentativo di aumentare la consapevolezza su questa forma di inquinamento spesso trascurata e invece molto dannosa perché il materiale del filtro è praticamente "eterno".
È nata una nuova collaborazione tra il Team Moto2 QJMOTOR Gresini Racing e Antismoking Therapy. L’azienda che utilizza l’auricoloterapia, uno dei più innovativi trattamenti antifumo che in 17 anni ha fatto smettere di fumare più di 5.000 persone, ha scelto la squadra faentina per debuttare nel campionato mondiale Moto2 2023. Antismoking Therapy mira ad essere un metodo statisticamente efficace, affidabile, innovativo e altamente personalizzabile per smettere di fumare. Un trattamento di Auricoloterapia unito ad un percorso supportato da tutor e wellness coach dove a essere al centro è sempre l’ascolto delle esigenze, delle necessità e delle motivazioni di ognuno. Il logo Antismoking Therapy sarà esposto sul pannello laterale delle carene delle Moto2 firmate Gresini, sulle maniche delle tute dei due piloti, sui pannelli del box e sul camion. Siamo sicuri che questa nuova partnership tra Antismoking Therapy e il Team Moto2 QJMOTOR Gresini Racing regalerà emozioni e soddisfazioni in questa avventura del motomondiale. MICHAEL HAERENS – Managing Director Antismoking Therapy “Un sogno che si avvera” potrebbe essere il titolo del mio personale comunicato in quanto Managing Director di Antismoking Therapy. Il sogno di coniugare un lavoro appassionante con una passione ludica e sportiva: la moto. Quando il nostro CEO, Antonio Nocera, mi ha chiesto “te la sentiresti di rappre- sentare l’azienda nel campionato del mondo Moto2”, ho subito creduto fosse una burla, invece era tutto vero! Si, sono anch’io un discreto centauro, tornanti, passi montani, sterrati sono una grande goduria su un mezzo a due ruote. Ora che posso portare il messaggio di Antismoking Therapy nel mondo della massima espressione della moto, non posso che essere… al massimo! CARLO MERLINI – Commercial & Marketing Director GRESINI RACING “Sono entusiasta di annunciare questa nuova collaborazione tra Antismoking Therapy e il Team QJMOTOR Gresini Moto2. Un nuovo partner è un po’ come una nuova avventura e una nuova sfida, in pista ma anche sul fronte della promozione di un marchio e di tutta l’attivazione che può essere sviluppata sulla base della sponsorship. Antismoking Therapy ha scelto Gresini Racing e questo ci riempie di orgoglio. Sono certo che Filip e Jeremy faranno la loro parte in sella alla moto per offrirci quelle emozioni che sempre rappresentano quell’ulteriore valore aggiunto per fare entrare una marca nel cuore dei consumatori.”
Sabato scorso, nel corso di una cerimonia ufficiale presso il prestigioso castello medievale,”De Monti”, a Corigliano, nel Salento, è stata svelata la livrea della “sua” nuova Ferrari 488 Challenge Evo, con la quale Eliseo farà il suo esordio il prossimo 24 marzo a Valencia (Spagna), nel torneo “Ferrari Challenge 2023”. Eliseo Donno ha da poco compiuto 18 anni, ma corre sulle piste da quando ne ha 9 e negli ultimi tre anni la sua carriera da pilota professionista ha raggiunto i primi successi a livello internazionale. Eliseo Donno proviene dal mondo del karting, e conserva il titolo di campione Italiano 2021 della categoria Senior Rok, è originario di Corigliano d’Otranto e frequenta l’Istituto Professionale “E. Lanoce” di Maglie. Ad oggi, Eliseo Donno è il più giovane pilota Italiano in assoluto iscritto per la categoria Pro, lo vedremo infatti in tutte le tappe della stagione 2023, nonché nella competizione Mondiale del prossimo ottobre. Siamo orgogliosi di annunciare che Antismoking-Therapy è il nuovo sponsor ufficiale del talentuoso pilota Eliseo Donno, che corre con il prestigioso Team AF Corse su una Ferrari 488 EVO. Siamo entusiasti di sostenere il suo talento e la sua passione per la velocità, mentre continuamo a promuovere la nostra missione di aiutare le persone a smettere di fumare e a vivere uno stile di vita più sano. Non vediamo l'ora di vedere la nuova livrea in pista e di continuare questa incredibile avventura insieme a Eliseo!
Il suo nome e la sua carriera segneranno gli elenchi Ferrari aggiungendosi agli oltre mille piloti che hanno partecipato alla competizione in 30 anni.
Il “Ferrari Challenge” è il campionato monomarca che dal 1993 porta sulle piste più belle del mondo le vetture di casa Maranello attrezzate per la competizione.
Milano ha detto stop al fumo di sigaretta anche all'aperto. Da oggi 19 gennaio 2021 è vietato fumare, oltre che nei luoghi chiusi, anche all'aria aperta se ci sono altre persone nel raggio di 10 metri. È la novità introdotta dal "Regolamento per la qualità dell'aria" approvato il 19 novembre 2020 a Palazzo Marino. Fermate dei tram, parchi, stazioni, cimiteri, stadi, oratori: sono solo alcuni dei luoghi di Milano in cui non si può più fumare, a meno che non ci siano altre persone nel raggio di 10 metri. Dal 2025 il divieto di fumo di sigaretta all'aperto sarà esteso a tutte le aree pubbliche all'aperto. "Si tratta di misure che hanno un duplice obiettivo: aiutano a ridurre il Pm10, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni, e tutelano la salute dei cittadini dal fumo attivo e passivo nei luoghi pubblici e frequentati anche dai minori" ha precisato il Comune di Milano in una nota lo scorso novembre. Quelle appena elencate sono alcune delle altre misure contenute nel provvedimento che sancisce il divieto di fumo di sigaretta all'aperto approvato dal Consiglio comunale meneghino. Passato in consiglio comunale con 25 voti favorevoli, otto contrari, quattro astenuti (inoltre, due consiglieri non hanno partecipato al voto), questo provvedimento definisce le priorità e le scadenze di una serie di azioni finalizzate a migliorare la qualità ambientale in città, che a oggi è una delle più inquinante d'Italia. La decisione dell'amministrazione comunale di Milano mira anche a proteggere la salute dei cittadini. Va ricordato, infatti, che il fumo di sigaretta è molto nocivo. Innanzitutto, le sostanze irritanti inalante con il fumo hanno effetti dannosi sull'apparato respiratorio: causano catarro, tosse, bronchiti, polmoniti , asma, enfisemi e addirittura tumori. Basti pensare che l'85-90% dei tumori polmonari è causato principalmente dal fumo. Il fumo influisce, inoltre, sul sistema nervoso: la nicotina crea, infatti, dipendenza e tolleranza, cioè la tendenza ad aumentare il numero di sigarette giornaliero. Questo spiega anche perché è così difficile smettere. Il fumo di sigaretta danneggia anche il sistema circolatorio: interferisce con la normale ossigenazione dei tessuti, danneggia i vasi sanguini e favorisce l'accumulo di grasso nelle arterie. In aggiunta la nicotina, attraverso specifici recettori, aumenta il battito cardiaco, la pressione sanguigna e la frequenza respiratoria, anche a riposo. Le conseguenze di tutto ciò sono rischi aumentati di sviluppare malattie come arteriosclerosi, infarto, ictus. Ma i pericoli del fumo di sigaretta non finiscono qui. L'aspirazione del fumo induce una maggiore produzione di acidi gastrici: ecco, quindi, che chi fuma può avvertire bruciore di stomaco e all'esofago e, nel tempo, può arrivare a sviluppare vere e proprie gastriti ed esofagiti. Può diminuire, poi, la fertilità: negli uomini riduce il numero di spermatozoi vitali, nelle donne il numero degli ovociti in grado di essere fecondati. Inoltre, è spesso causa di disfunzioni erettili. Non bisogna dimenticare che ha effetti negativi sul feto. Il bambino, può, infatti, nascere sottopeso, una condizione che aumenta il rischio di malattie croniche in età adolescenziale e rende la pelle più aggrinzita. Già dalle prime sigarette fumate, inoltre, si assiste a un calo della resistenza fisica e si avverte stanchezza. Questo dipende dal fatto che, fumando, il sangue si arricchisce di monossido di carbonio, che ha la capacità di legarsi all'emoglobina, escludendo l'ossigeno: così tutti gli organi ricevono meno ossigeno e meno nutrimento, compresi muscoli e cervello. Inoltre fumare è una della cause per le quali ci si sveglia con il naso chiuso. Il fumo di sigaretta comporta, infine, degli svantaggi estetici. Favorisce, infatti, la produzione di radicali liberi, delle sostanze responsabili dell'invecchiamento cellulare e cutaneo. Fumando quindi la pelle invecchia prima e tende a diventare giallognola, inoltre i capelli diventano più fragili e opachi, i denti si scuriscono e gli occhi si irritano con facilità. Il fumo regala anche un odore sgradevole alla persona: impregna i capelli, l'alito, i vestiti e anche gli ambienti in cui vive. A essere nocivo non è solo il fumo di sigaretta fumato in prima persona. Anche il fumo passivo, quello respirato involontariamente se una persona vicina fuma, e perfino quello di terza mano, che rimane su mobili, oggetti, abiti, sono dannosi. Esistono dei rimedi naturali per smettere di fumare. Milano dice stop al fumo all'aperto
Il fumo di sigaretta bandito in tutti i luoghi pubblici
Gli altri obblighi previsti nel nuovo provvedimento
Il fumo di sigaretta nuoce ai polmoni
Fa male al cuore
I suoi effetti dannosi sono molteplici
È "nemico" della bellezza
Attenzione anche al fumo passivo
Il divieto di fumo non è più limitato ai locali al chiuso. Ecco cosa sta cambiando nella legge e in quali casi si applica il divieto di fumo all'aperto. Da ormai quasi venti anni le normative, italiane ed europee, stanno adottando misure sempre più drastiche per tutelare i diritti dei non fumatori, per minimizzare e, quando possibile, eliminare l’esposizione al fumo passivo. Nel 2003, con l’emanazione della legge n. 3 del 16 gennaio, in Italia è stato introdotto il divieto di fumo al chiuso, in tutti i locali, pubblici e privati. In questo modo sono state modificate le abitudini dei fumatori nostrani, avvezzi a sorseggiare una birra nei pub accompagnata da chiacchiere e sigarette. La normativa in questione (“Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”) autorizza il fumo di sigaretta al chiuso solo in abitazioni private o in locali specificamente dedicati ai fumatori. Questi luoghi devono rispettare alcune caratteristiche precise, come un adeguato sistema di ventilazione. Abbiamo visto come viene regolato il fumo al chiuso, ma cosa dice la legge sul fumo di sigaretta all’aperto? Ne parliamo in questo articolo. Da quando le norme sul fumo si sono fatte più stringenti per i locali al chiuso, le abitudini dei fumatori italiani sono cambiate notevolmente. Mentre prima si poteva fumare nei locali di ristorazione, per esempio al pub o al bar, ora i fumatori sono costretti a spostare la “pausa sigaretta” all’esterno. Ma qualcosa sta cambiando anche per quanto riguarda il fumo all’aperto. Come abbiamo visto, l’articolo 51 della legge n. 3 del 16 gennaio 2003 (intitolato “Tutela della salute dei non fumatori”) definisce i posti in cui è vietato fumare nei luoghi pubblici al chiuso e nei luoghi di lavoro, individuando delle eccezioni nei luoghi privati non aperti ad utenti o al pubblico e in quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati. Dal 2013, poi, si fa menzione esplicita anche dei luoghi all’aperto: il divieto, infatti, viene esteso anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche. L’art. 4 del D.L. 12/9/2013 n. 104 che stabilisce questo divieto, introducendo un comma al già citato art. 51 della legge n. 3 del 16 gennaio 2003. Il comma 1-bis recita così: “Il divieto di cui al comma 1 è esteso anche alle aree all'aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie". Diventa vietato fumare sia nei locali interni che nei cortili delle scuole. Nel 2016, infine, il divieto di fumo all’aperto arriva anche negli spazi esterni di ospedali, istituti di ricovero e case di cura. L’Italia ha infatti recepito la Direttiva europea 2014/40/UE con il Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016 che introduce, tra gli altri, due nuovi divieti: La modifica all’articolo 51 della legge n. 3 del 16 gennaio 2003 riguarda anche le sigarette elettroniche. Il comma 2 recita: «È vietato l'utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi (e nelle aree all'aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione), comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l'impiego e i centri di formazione professionale». Il divieto di fumo spazi aperti coinvolge così anche le sigarette elettroniche, non solo a scuola, ma anche nelle comunità di recupero, negli istituti penali per i minorenni, nei centri per l’impiego e nei centri di formazione professionale. Molti Paesi all’interno dell’Unione Europea hanno iniziato a vietare il fumo delle sigarette tradizionali anche all’aperto, in diverse situazioni. La Svezia punta a diventare un paese “smoking free” entro il 2025. Al di fuori dell’Europa, poi, si può citare New York, che ha approvato nel 2002 lo “Smoke Free Air Act”, che ha bandito il tabacco in tutti i locali pubblici e in tutti gli uffici. Tale divieto è stato esteso nel 2011 anche a strade, piazze, parchi e spiagge. Un vero modello virtuoso, nel mondo, è l’Australia che ha introdotto il divieto di fumo negli ambienti pubblici all’aperto ben vent’anni fa, nel 2000, e che si fa vanto di Melbourne quale prima città al mondo senza fumo. E in Italia? All’inizio del 2020 il dibattito circa l’esposizione al fumo passivo e il divieto di fumo all’aperto si è intensificato. A Milano, il sindaco Beppe Sala vuole adottare una serie di iniziative per migliorare l’ambiente e la salute dei suoi cittadini. Entro il 2030, il primo cittadino meneghino punta a rendere il capoluogo lombardo del tutto smoking free. Tra i provvedimenti attuati a gennaio 2021 e che fanno parte del nuovo Regolamento per la qualità dell'aria si annovera il divieto di fumare all’aperto anche all'aria aperta se ci sono persone nel raggio di 10 metri. Il divieto riguarda le fermate dei mezzi pubblici, i parchi, le aree cani, i cimiteri, gli stadi e le strutture sportive, le code per accedere ai servizi comunali o ai musei. Dal 2030, poi, il divieto sarà esteso a tutti i luoghi pubblici all’aperto della città. Si tratta di imitare il modello newyorkese che dal 2011 vieta le sigarette all’aperto in città. A gennaio 2020, inoltre, alcuni senatori di maggioranza hanno proposto un disegno di legge per vietare in tutta Italia il fumo negli spazi all’aperto. Il disegno di legge, a prima firma del senatore del Movimento 5 Stelle Auddino, intende vietare il fumo nei seguenti luoghi all’aperto: Il divieto di fumo in locali pubblici all'aperto non esiste a livello nazionale, nonostante le proposte di legge stiano andando in quella direzione. Esistono però molte amministrazioni comunali che hanno optato per un divieto fumo nei locali all'aperto per tutelare i non fumatori. Per esempio, ad Alghero, in Sardegna è vietato fumare in spiaggia, negli specchi d’acqua fino a 20 metri dalla riva e in tutte le pinete del territorio comunale. A Napoli un’ordinanza (Ordinanza sindacale n. 1804 del 16/11/2007) prevede il divieto di fumo perfino nei parchi urbani, se in presenza di lattanti, di bambini fino ai 12 anni di età e di donne in evidente stato di gravidanza. Sempre nel capoluogo campano è vietato fumare all’aperto nel corso di manifestazioni pubbliche (come cinema all'aperto, rappresentazioni teatrali e musicali) che si svolgono negli stessi limitatamente agli spazi utilizzati per la manifestazione o l'evento. Ogni comune, quindi, può porre i propri limiti e fissare regole specifiche sul territorio comunale. Questo vale anche per il divieto di fumo nei bar all'aperto e per il divieto di fumo nei ristoranti all'aperto. Per ovviare a questi numerosi divieti, destinati solo a intensificarsi con il passare degli anni, si può optare per l’e-cig. Le leggi italiane sulle sigarette elettroniche sono attualmente meno stringenti rispetto a quelle riguardanti il fumo tradizionale. Per questo scegliere le sigarette elettroniche significa anche incorrere in meno divieti. Nonostante alcuni esercizi commerciali, ristoranti e bar lo vietino espressamente, lo svapo è generalmente concesso all’aperto senza particolari problemi. Anche nei ristoranti all’aperto il divieto di fumo e il cattivo odore di fumo sono seccature che si possono ridurre con il vaping.Divieto fumo all’aperto: la normativa
Divieto di fumo in spazi aperti a scuola anche per le sigarette elettroniche
Divieto fumo all’aperto in Europa e nel mondo
Divieto di fumo all'aperto (in Italia)
Divieto di fumo nei locali pubblici all'aperto: sì o no?
Divieto di fumo in luoghi aperti: la soluzione può essere la sigaretta elettronica
Intervista al dottor Biagio Tinghino. In Parlamento oggi il divieto di vendita ai minori delle sigarette elettroniche. LUGANO - Nella seduta del Gran Consiglio che si tiene oggi pomeriggio si deciderà se introdurre il divieto di vendita di sigarette elettroniche ai minori dei 18 anni e il divieto di fumarle in spazi chiusi. La Commissione sanità e sicurezza sociale ha dato l'ok sul messaggio del Consiglio di Stato di adeguare la nuova normativa in fatto di promozione della salute sul tabagismo e ha invitato il Parlamento a esprimersi favorevolmente. Il dottor Biagio Tinghino, ex past-presidente della Società Italiana di Tabaccologia e direttore scientifico della National School of Medical Tobaccology, non ha dubbi sulla pericolosità delle e-cigarettes. L’e cig usa e getta sono state salutate come una valida e sana alternativa per combattere l’astinenza e allontanarsi per sempre dalla classica bionda, ma in alcuni modelli di queste "puff" è presente un tasso di nicotina pari al 2%, a 20mg, una quantità equiparabile ad un pacchetto e mezzo di sigarette tradizionali. Che siano questi dispositivi la porta d’ingresso all’abitudine al fumo «vero»? «Gli esperti in genere non sono contrari per principio all’uso di erogatori di nicotina la cui sicurezza ed efficacia è garantita da studi clinici indipendenti, purché in un contesto di cura e sotto supervisione medica. Ma in realtà le sigarette elettroniche, oggi, costituiscono uno dei tanti modi per consumare nicotina, non uno strumento terapeutico. Si tratta di un prodotto commerciale di libera vendita, per il quale non vengono richiesti test sulla sicurezza tossicologica e clinica. Da quando puff Bar, happy puff, narghilè, pipe e sigari elettronici sono entrati in commercio il numero dei fumatori non è affatto diminuito, anzi negli ultimi anni è aumentato. Peraltro, le ricerche condotte dall’Istituto Superiore di Sanità, dimostrano che il 70 e l’80 % dei consumatori è duale, cioè usa sigarette tradizionali e sigarette elettroniche». Oltre a ciò va fatta una attenta riflessione sulle e-cig come modalità di introduzione dei ragazzi al mondo della dipendenza da nicotina. «Assolutamente sì! Alcuni recenti device sono molto potenti e utilizzano nicotina associata a basi che facilitano la penetrazione di questa sostanza nella barriera ematoencefalica, un modo per accelerare l’assorbimento, fenomeno che accentua la dipendenza. Pertanto, l’idea (errata) che non facciano male, porta a uno “sdoganamento” del loro uso e può abbassare l’attenzione sul problema». Gli e-liquid contenuti in questi vaporizzatori, con o senza nicotina, comprendono parecchi aromi. Alcune ricerche attestano che l’uso di un liquido all’aroma di menta causerebbe una maggiore sensibilità alla polmonite (come quella associata al Coronavirus) rispetto al liquido all’aroma di mango. Bugia o verità? «I liquidi delle sigarette elettroniche spesso contengono aromi che non sono sperimentati per l’uso inalatorio. Si tratta di aldeidi alifatiche (aromi di frutta), aldeidi aromatiche (per sapori dolci o speziati). Indagini su tessuto e su animali mostrano che queste sostanze provocano stress ossidativo nelle cellule, inducendo il rilascio di sostanze pro-infiammatorie (citokine) le quali inibiscono le risposte immunitarie dell'organismo. Tutti meccanismi che potrebbero alterare la funzione delle cellule dell’apparato respiratorio e indurre un rischio più alto di infezione da Sars Cov-2. Ma ci sono ancora poche evidenze dirette di tossicità sull’uomo». Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Ohio State University College of Medicine, lo svapo può causare insufficienza cardiaca e danneggiare il cervello degli adolescenti in via di sviluppo. È vero? «Dovremmo smettere di parlare delle sigarette elettroniche paragonandole sempre al fumo tradizionale e cominciare a studiarle come fenomeno in sé. La nicotina non è una sostanza priva di rischi per la salute. Quando pensiamo che sia utile accettarla come “male minore” dovremmo chiederci “quanto minore” e fino a che punto siamo disponibili a fornire il consenso a creare una nuova categoria di malattie, che probabilmente tra 10 anni potremo catalogare chiaramente come nicotina-correlate. Questo composto, solo per fare alcuni esempi, è aterogeno, ossia facilita l’indurimento delle arterie, fa salire la pressione arteriosa, favorisce l’insorgenza di malattie cardiache. Non dobbiamo inoltre dimenticare che alcune reti neurali del cervello nella fase di sviluppo (per esempio degli adolescenti) vengono modificate in modo persistente. La nicotina induce dipendenza anche per uso intermittente e per quantità apparentemente “non eccessive”. Le relazioni di Eric Kandel, premio Nobel per la medicina, nel 2000 hanno dimostrato che l’impiego di questo stimolante può rendere il cervello più sensibile all’uso di altre sostanze psicotrope». Le e-cigarettes e gli altri device elettronici che liberano nicotina, possono aumentare il rischio maschile di problemi di erezione? «È noto da tempo il rapporto tra disfunzione erettile e fumo. Moderne ricerche però hanno dimostrato che anche l’uso di e-cig è associato a questo problema, indipendentemente dall’età, dalle malattie cardiovascolari e da altri fattori di rischio. I dati derivati dal Population Assessment of Tobacco and Health (PATH) Study mostrano che si tratta di un effetto collaterale ben misurabile e ci suggeriscono che i consumatori dovrebbero essere informati di questo inconveniente». Cominciano a emergere studi che associano l'impiego delle e-cig in gravidanza alla nascita di neonati di basso peso. Un consiglio per tutte le donne? «Documenti pubblicati nel mese di gennaio 2023 dalla prestigiosa rivista Preventive Medicine, quindi molto recenti, indicano che esiste un rischio aumentato di morte del feto per le donne che usavano sigarette elettroniche con sapori di menta o mentolo e che questo pericolo è 3,27 volte maggiore, rispetto a chi non consuma questi prodotti. Stando poi alle ricerche condotte da Annette Regan su ben 79.000 donne, l’impiego quotidiano di tali erogatori durante la gravidanza aumenterebbe il rischio di parto pretermine e basso peso alla nascita, per cui il consiglio è di interromperne l’uso già nel periodo del concepimento». Un mondo libero dal tabacco entro il 2040. È questa la deadline fissata a livello mondiale, confermata nel corso dell'ultima World Conference on Tobacco or Health. Riusciremo realmente a creare una generazione smoking-free entro metà secolo? «L’uso di tabacco è una abitudine acquisita, non un bisogno fisiologico. Dipende da fattori commerciali, culturali, normativi. Come tutti i fenomeni acquisiti è modificabile. Gli strumenti migliori per combattere questa dipendenza sono costituiti dalla promozione del benessere e dal potenziamento delle offerte di cura del tabagismo, ovvero da una politica di Tobacco Control fatta di tanti interventi, unita a provvedimenti legislativi. In generale, mi spiace pensare che qualcuno possa ridursi a identificare la felicità con l’uso di una sostanza psicotropa. Dobbiamo porci questo obiettivo, perché gli obiettivi servono a costruire programmi, misurare i risultati, fornire uno scenario, così come è successo con gli obiettivi epidemiologici per le grandi malattie infettive come il vaiolo o la poliomielite. Il risultato sarà il frutto di una sintesi “hegeliana”, e ci porterà sicuramente più avanti nella storia della salute».
La nicotina, presente in parte all’interno del liquido, è la sostanza psicoattiva che causa gli effetti psicoattivi e crea la dipendenza. La nicotina stimola il rilascio di dopamina e di altri neurotrasmettitori con molteplici effetti fisici e psicologici: stimolazione, aumento delle percezioni, aumento della memoria, diminuzione dell’appetito. La quantità di nicotina assorbita dipende dal prodotto e dalla maniera in cui se ne fa uso. I sali di nicotina aumentano la velocità con cui la nicotina viene trasportata al cervello, intensificando l’effetto e quindi la dipendenza. Inoltre, in alcuni casi, il contenuto di nicotina delle sigarette elettroniche del tipo puff-bar supera i requisiti di legge. La nicotina è la sostanza presente nelle foglie di tabacco ed è la causa degli effetti psicoattivi e della dipendenza. La nicotina stimola il rilascio di dopamina e di altri neurotrasmettitori dai molteplici effetti fisici e psicologici : stimolazione, aumento delle percezioni, della memoria, diminuzione dell’appetito. La quantità di nicotina assorbita dipende dal prodotto e dalla modalità di consumo. Si stima che una dipendenza da snus possa essere sviluppata alla stessa velocità che con le sigarette. La nicotina contenuta nel tabacco è una delle sostanze che crea più velocemente una dipendenza. Per i prodotti a tabacco riscaldato, la questione della dipendenza non è ancora chiara, ma è probabile lo sviluppo di una dipendenza quando se ne fa un uso regolare. Fumare durante la gravidanza ostacola lo sviluppo del cervello e dei polmoni. La nicotina aumenta il rischio di parto prematuro, di sottopeso alla nascita, di morte alla nascita e di morte improvvisa del neonato. Ad oggi, non si può affermare nulla su eventuali decessi legati all’uso di prodotti a tabacco riscaldato. La maggior parte delle sostanze nocive proviene dalla combustione del tabacco, e i risultati raggiunti fino ad oggi mostrano che i prodotti a tabacco riscaldato producono meno sostanze nocive. Tuttavia, alcune sostanze nocive possono, già in piccole quantità, portare a conseguenze per la salute. La nicotina è una delle sostanze che crea più velocemente una dipendenza. Con le sigarette elettroniche sul mercato svizzero, il rischio di dipendenza è probabilmente minore in rapporto alle sigarette tradizionali. Le nuove sigarette elettroniche il cui liquido contiene dei sali di nicotina possono al contrario creare una dipendenza ancore più forte. Un gruppo di esperti ha stimato che le sigarette elettroniche sono meno dannose del 95% rispetto alle sigarette tradizionali, poiché nell’aerosol di una sigaretta elettronica si trova solo una piccola parte delle sostanze nocive responsabili di tumori e malattie cardio-vascolari. Questi prodotti contengono tuttavia sostanze come la formaldeide, alcol benzilico e le nitrosamine NNK. Non è noto se gli effetti nocivi aumentino linearmente con la quantità consumata. Soltanto degli studi sul lungo termine permetterebbero di determinare i rischi reali per la salute. Ad oggi, i dati non sono chiari sul fatto che la sigaretta elettronica possa promuovere l’infiammazione delle vie aeree come bronchite o asma. Fumare durante la gravidanza ostacola lo sviluppo del cervello e dei polmoni. La nicotina aumenta il rischio di parto prematuro, di sottopeso alla nascita, di morte alla nascita e di morte improvvisa del neonato. La nicotina contenuta nel tabacco è una delle sostanze che crea più rapidamente una dipendenza. Si stima che una dipendenza da snus possa essere sviluppata alla stessa velocità che con le sigarette. Lo snus svedese consumato in Svizzera è associato ad un debole rischio di cancro, poiché il tabacco viene pastorizzato e seccato, e contiene quindi meno nitrosamine cancerogene. Ciononostante resta il rischio di cancro della cavità orale, dell’esofago e del pancreas. Inoltre, come per tutti i prodotti a base di nicotina, esiste un rischio cardiovascolare leggermente aumentato. Inoltre, è stato trovato un legame significativo tra l’uso di snus svedese e la recessione delle gengive. Fumare durante la gravidanza ostacola lo sviluppo del cervello e dei polmoni. La nicotina aumenta il rischio di parto prematuro, di sottopeso alla nascita, di morte alla nascita e di morte improvvisa del neonato. La maggior parte delle sostanze nocive dei prodotti a base di nicotina sono generate dalla combustione, e le ricerche fino ad oggi hanno mostrato che lo snus rilascia molte meno sostanze nocive rispetto ai prodotti in cui si verifica una combustione di tabacco.Gli effetti fisici e psicologici
Tabacco da riscaldare
Snus
Rischi dell'uso di prodotti del tabacco da riscaldare
Dipendenza
Gravidanza
Decessi
Rischi dell'uso di sigarette elettroniche
Dipendenza
Rischi per la salute
Gravidanza
Decessi
Conseguenze per la salute
Gravidanza
Decessi
Con il nome di sigaretta elettronica (spesso abbreviata in e-cig, dall'inglese) si intende un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina (in genere, tra 6 e 20 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti. Nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta, per la quale è stato coniato il neologismo "svapare", fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l'organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un'esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta. Ad aprile 2021 è stato pubblicato il parere finale del Comitato scientifico della Commissione europea, che valuta i rischi sanitari emergenti (SCHEER - Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks) sugli effetti sulla salute e la dimensione di salute pubblica delle sigarette elettroniche. La DGSANTE, basandosi sul parere dello SCHEER sulle conseguenze sulla salute e il ruolo importante che le sigarette elettroniche svolgono nell'iniziazione al fumo, sostiene l'approccio prudente e precauzionale adottato finora. Tuttavia si dovrebbe valutare se alcune disposizioni possono essere ulteriormente sviluppate o chiarite, ad esempio per quanto riguarda le dimensioni dei serbatoi o gli obblighi di etichettatura, l'uso degli aromi, l'uso di liquidi esenti da nicotina e le disposizioni in materia di pubblicità. Nella misura in cui le sigarette elettroniche costituiscono aiuti per la disassuefazione dal fumo, la loro regolamentazione dovrebbe seguire la legislazione farmaceutica. Secondo l’ISTAT che dal 2014 raccoglie i dati sull’utilizzo tra la popolazione di 14 anni e più l’uso della sigaretta elettronica riguarda nel 2020 meno del 2,4% della popolazione, (3,0% tra i maschi e 1,9% tra le femmine). I dati annuali mostrano un lento e modesto aumento, passando dall’1,5% del 2014 al 2,4% nel 2019. Anche secondo i dati della Sorveglianza PASSI, nel quadriennio 2017-2020 l’uso della sigaretta elettronica coinvolge mediamente meno del 3% della popolazione. Questo prodotto è più in auge fra i più giovani di 18-24 anni coinvolgendo comunque una quota contenuta di persone (meno del 5%). I dati annuali mostrano un lento e modesto aumento dell’uso della sigaretta elettronica, passando da poco meno del 2% del 2014 a quasi il 4% nel 2020. La geografia e il profilo delle persone che usano la sigaretta elettronica ricalca quello dei fumatori di tabacco, dal momento che la gran parte di loro è un fumatore abituale che ne fa un uso combinato. Dai dati della GYTS (Global Youth Tobacco Survey) sull’uso delle sigarette elettronica tra i giovani, risulta che sono più che raddoppiati gli studenti che la utilizzano passando dallo 0% nel 2010, all’8,4% del 2014 al 17,5% del 2018; in particolare sono i ragazzi a usarla abitualmente di più (21,9%) rispetto alle ragazze (12,8%). Sono quasi triplicati gli studenti che fanno uso esclusivamente di sigarette elettroniche dal 2,9% nel 2014 a ll’8,2% nel 2018 mentre se consideriamo gli utilizzatori duali che fanno uso sia di sigarette tradizionali che elettroniche arriviamo a una prevalenza del 27,9% in aumento rispetto al 2014 (26,3%). Il 76% dei giovani (13-15 anni) afferma inoltre di avere facilmente accesso a questo tipo di prodotto la cui vendita è però vietata a chi ha meno di 18 anni. Data di ultimo aggiornamento 30 maggio 2022Effetti sulla salute delle sigarette elettroniche
Il Comitato ha riscontrato elementi di prova moderati dei rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un livello moderato, ma in crescita, di evidenze provenienti da dati umani che indicano che le sigarette elettroniche hanno effetti nocivi sulla salute, in particolare, ma non solo, sul sistema cardiovascolare. Inoltre ha riscontrato elementi di prova da deboli a moderati dei rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie dovuti all'esposizione cumulativa a lungo termine alle nitrosammine e all'esposizione all'acetaldeide e alla formaldeide e ha concluso che vi sono forti elementi di prova del rischio di avvelenamento e lesioni a causa di ustioni ed esplosioni.
Ha inoltre riscontrato elementi di prova da deboli a moderati di diversi rischi connessi all'esposizione passiva. Nel complesso, vi sono evidenze moderate del fatto che le sigarette elettroniche sono una via di accesso al tabagismo per i giovani ed evidenze forti del fatto che gli aromi contribuiscono in modo significativo all'attrattiva della sigaretta elettronica e all'iniziazione al suo utilizzo. Al contempo vi sono scarse prove a sostegno dell'efficacia delle sigarette elettroniche nell'aiutare i fumatori a smettere di fumare e i dati sulla riduzione del fumo sono giudicati da deboli a moderati.Alcuni dati
Smettere di fumare comporta tutto un insieme di vantaggi e benefici per l'intero organismo ma raggiungere questo traguardo può comportare alcune difficoltà, vista l'elevata dipendenza indotta da tabacco e nicotina, e l'insorgere di particolari sintomi legati a tale sforzo potrebbero, se non conosciuti e affrontati adeguatamente, farti desistere dal tentativo di rendere la tua vita smoke-free.
Di seguito affrontremo proprio l'argomento dei disturbi dopo aver smesso di fumare.Perché quando si smette di fumare viene la tosse?
Uno dei sintomi più frequenti collegato allo smettere di fumare è l'insorgenza della tosse.
Questo effetto collaterale è normale e deve essere considerato la prova che la rigenerazione dei tessuti è iniziata: i polmoni di un fumatore, con il passare del tempo, perdono volume ed elasticità; per ovviare al problema il tuo organismo utilizza il sistema delle ciglia bronchiali per iniziare la pulizia e, creando il catarro e la tosse ad esso collegata, effettua la pulizia del tessuto polmonare interno la cui mucosa risulta infiammata dal fumo.
Grazie all'azione di questi organi, nei bronchi avviene la formazione dell'espettorato e proprio grazie alla tosse l'apparato respiratorio viene ripulito dalle varie tossine accumulate.
La durata della tosse dopo aver smesso di fumare è influenzata da vari aspetti come:
I tipi di tosse che possono insorgere quando si smette di fumare sono:Smettere di fumare fa aumentare di peso?
La risposta più corretta a questa domanda è che può essere favorito un relativo aumento del peso corporeo che può essere tenuto sotto controllo senza particolari difficoltà, dunque mettere qualche chilo in più è uno dei normali sintomi dello smettere di fumare.
Ciò è dovuto a tre ordini di fattori legati all'astinenza da nicotina:
Esiste uno studio del 2013 effettuato dallo Zurich University Hospital e pubblicato sulla rivista PLoS ONE, che ha evidenziato la presenza di particolari batteri nell'apparato digerente di chi smette di fumare che potrebbero portare proprio all'aumento della sensazione di fame nell'individuo.Smettere di fumare provoca la stipsi?
Uno degli effetti collaterali dello smettere di fumare è rappresentato dalla stitichezza. Anche se si tratta di una situazione temporanea, l'astinenza da nicotina, sostanza tipicamente lassativa in quanto aumenta la peristalsi intestinale, comporterà l'insorgere della difficoltà da parte del tuo intestino di smaltire le scorie organiche.
Potrai gestire questo inconveniente bevendo più acqua e assumendo cibi ricchi di fibre; è consigliabile contrastare la costipazione anche aumentando il consumo di frutta fresca e verdura.
Tuttavia buona parte di questa difficoltà è da imputare alla dieta non bilanciata che inevitabilmente comincerai a seguire nel momento in cui affronterai lo smettere di fumare e i relativi sintomi; diventa dunque essenziale da parte tua non cedere alla tentazione di assecondare la voglia di cercare nel cibo (di tutti i tipi) un sostituto alla nicotina: la tua dieta dovrà essere sempre equlibrata e varia, preferendo alimenti che garantiscano un corretto apporto calorico e di principi nutritivi ed eliminando quelli che, nonostante possano essere più soddisfacenti dal punto di vista psicologico, porterebbero a uno squilibrio che avrà come conseguenza inevitabile la stipsi.Smettere di fumare perché provoca l'insonnia
La motivazione è l'interruzione di apporto di nicotina: Quando fumi, questa sostanza stimola i centri nervosi collegati al rilassamento agevolando il sonno, anche se temporaneamente.
Come puoi, quindi, risolvere e cominciare a dormire bene?
Smettere di fumare provoca sintomi di natura differente e i disturbi del sonno rappresentano uno dei più normali, frequenti e anch'essi temporanei: proprio per questo non è consigliabile assumere sostanze sintetiche per poter dormire.Tra i sintomi più comuni dopo aver smesso di fumare: l'irrequietezza
In media, dopo 24 ore dall'interruzione di assunzione di nicotina, si può avere l'insorgenza di uno stato di insofferenza e agitazione. Questo deriva dal fatto che l'astinenza da nicotina è un disagio, con durata variabile a seconda della quantità di sigarette fumate (in media si parla di tre-quattro settimane) che il tuo organismo non riesce a compensare nè psicologicamente nè fisicamente.
Il segreto per contrastare questo stato d'animo, che a volte può accompagnarsi alla depressione, è tenere la mente occupata al fine di tenere lontano il pensiero e la voglia di fumare: l'attività fisica è un toccasana per aiutarti a fronteggiare la voglia di accendere l'ennesima bionda; palestra e jogging sono le scelte più gettonate ma puoi ottenere ottimi risultati praticando lo joga e la meditazione.
Anche il bricolage è un ottimo rimedio per gestire lo stato di stress innescato dall'astinenza.