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Dott. Salvatore Russolillo

Il fumo blocca la crescita?

L'abitudine nociva del fumo, triste a dirsi, è un vizio estremamente radicato in milioni di persone in tutto il mondo.
Basta, infatti, semplicemente provare una sigaretta per la prima volta per far entrare in circolo un meccanismo che innesca quella che sarà una delle dipendenze più difficili da sradicare in assoluto.
Purtroppo, le dirette conseguenze che il fumo esercita sull'organismo umano sono state ampiamente dimostrate mediante un gran numero di studi scientifici condotti nel corso degli anni e continuano a rappresentare uno dei modi per accorciare la vita di un individuo di circa 10 anni.
Tuttavia, il dato più allarmante e preoccupante che negli ultimi tempi è emerso riguarda il fumo nei bambini: secondo alcuni dati, infatti, degli 11,6 milioni di persone italiane che fumano, circa l'11,1% sono ragazzini in età pre-adolescenziale.
Molti sostengono che i bambini che fumano possono poi riscontrare gravi disturbi sullo sviluppo e sulla crescita; le cose stanno davvero così?
Rispondiamo a tale quesito in questa interessante guida!

Il fumo blocca lo sviluppo?

Nonostante il fumo sia una delle cause più importanti dell'insorgenza di patologie a carico dell'apparato respiratorio e cardio-circolatorio, le ricerche scientifiche fino ad oggi condotte non hanno evidenziato alcun collegamento tra questo vizio e il blocco della crescita negli adolescenti.
I fattori che stabiliscono e fanno variare la crescita e lo sviluppo di un adolescente sono molteplici e nessuno di questi può essere frenato o addirittura fermato totalmente dal fumo; tuttavia, il ragazzo fumatore può sviluppare dei disturbi della crescita che potrebbero in futuro essere correlati alla comparsa di malfunzionamenti o anomalie sistemiche di una certa entità.
Il sangue di un soggetto fumatore è molto meno ossigenato rispetto al normale flusso di un non fumatore: questa riduzione drastica dell'apporto di ossigeno agli organi e ai distretti anatomici periferici provoca dei danni ingenti agli apparati, specialmente al tessuto nervoso, il target che maggiormente risente della diminuzione dell'apporto del gas responsabile dello svolgimento fisiologico delle funzioni cerebrali.
Non solo, anche le prestazioni fisiche durante le attività sportive possono essere notevolmente influenzate dal fumo adolescenziale; è assolutamente normale e comune che un bambino o un ragazzo fumatore nella fase puberale sia attratto dallo sport, ma non per questo non evidenzi un'anomala difficoltà nel sostenere certi ritmi durante l'attività sportiva, come nella corsa o in qualsiasi altro sforzo di tipo aerobico.

Essere dipendenti dalla nicotina in preadolescenza

La dipendenza dalla sostanza principe della sigaretta, la nicotina, durante la preadolescenza è davvero una piaga sociale in grado di estrinsecare effetti negativi molto importanti in un ragazzo o in una ragazza.
I danni che essa può provocare durante un'età così delicata meritano un'attenzione particolare che non può che sensibilizzare non solo il soggetto, ma anche i genitori e i più stretti familiari, sull'effetto assolutamente nocivo di questo vizio.
Ad esempio, fumare in preadolescenza può portare allo sviluppo a lungo termine di disfunzioni sessuali, ripercussioni cerebrali, danni a carico della pelle, dei capelli e sulla qualità del sonno notturno, il tutto senza contare i gravi cambiamenti ormonali capaci di sfalsare un ritmo biologico perfetto di un preadolescente.
In Italia, il trend confermato vede l'accensione della primissima sigaretta a 10 anni, con una percentuale maggiore di soggetti femminili rispetto a quelli maschili.
Lo stesso studio ha inoltre evidenziato come l'abbassamento del tenore di vita sia direttamente proporzionale alla probabilità che i giovanissimi vengano attirati dal fumo e cadano in questo tunnel apparentemente senza via d'uscita.
Ad esempio, se negli USA oltre la metà dei teenager sostiene di voler abbandonare questa abitudine, nei Paesi in via di sviluppo come gli Stati dell'America Latina o alcune zone dell'Sud-Est Asiatico non si può dire lo stesso.
Non solo, i dati rilevati da studi condotti sui preadolescenti fumatori hanno fatto emergere che le ragazze diventano dipendenti dalla nicotina in tempistiche incredibilmente più ristrette rispetto al lasso di tempo che impiegano i ragazzi della stessa età a farlo: se i soggetti di sesso femminile impiegano circa 3 settimane per prendere tale vizio, i maschietti sono in grado di diventare fumatori incalliti in circa 6 mesi.
Pertanto, un preadolescente che inizia a fumare non vede l'arrestarsi dello sviluppo e della crescita, ma senza dubbio sarà in grado di notare gli effetti negativi di questa abitudine sulla sua salute a lungo termine, nonostante la percezione di invincibilità che la stragrande maggioranza dei giovanissimi sentono di avere.

Insomma, il vizio del fumo, purtroppo, è in grado di abbracciare non solo i grandi e vaccinati, ma anche i ragazzi in preadolescenza, con gli stessi danni che la nicotina e il tabacco sono in grado di provocare.
Per questo, resta fondamentale instillare negli adolescenti l'importanza di smettere di fumare il prima possibile, spiegando loro i rischi ai quali vanno incontro con la massima franchezza e pacatezza possibili, prima che i danni auto-provocati possano assumere dei contorni drammatici.

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