Smettere di fumare è una scelta saggia, soprattutto per chi desidera prevenire malattie cardiovascolari. Riuscirci, però, non è sempre semplice. Ma, la prima regola è provarci, eliminando le cattive abitudini che condizionano la propria vita. Oltre al fumo, bisogna evitare la sedentarietà, l'abuso di alcolici e occorre seguire una dieta equilibrata. Fumare, in particolare, può essere causa di problematiche legate alla pressione. Vediamo, quindi, come questo aspetto incide sulla nostra salute. Il fumo provoca dei danni alla pressione arteriosa. Questo accade sia nel breve che lungo periodo. L'influenza di questa cattiva abitudine sulla pressione è nota da tempo, ma non tutti i fumatori sono consapevoli dei gravi danni che subiscono nel corso degli anni. In particolare, vengono sottovalutati i danni che il fumo provoca ai vasi arteriosi. Alcune persone, però, sostengono che fumare abbassi la pressione, identificando questo vizio come un'abitudine rilassante. Molti fumatori, infatti, associano la difficoltà di smettere di fumare proprio a questa caratteristica. Tale affermazione è vera solamente in parte. Chi dipende fortemente dalle sigarette collega il momento del rilassamento con la gratificazione di aver fumato. Nonostante la nicotina sia conosciuta per essere una sostanza che, in un primo momento, permette di abbassare la pressione, questo effetto è più ridotto rispetto alla sua crescita. L'ipertensione, quindi, è la conseguenza maggiore che subiscono tutti i fumatori ed è legata alla combustione del tabacco che produce ossido di carbonio. Si tratta di una particolare tipologia di molecola che può influire sulla dilatazione dei vasi, rilassando i muscoli dell'arteria, che si irrigidisce per reazione. Tale meccanismo fa sì che la pressione si alzi. In più, le molecole di ossido di carbonio causano anche la formazione di radicali liberi, che generano il cosiddetto "stress ossidativo". Un fumatore, dunque, subisce delle conseguenze molto gravi nel lungo periodo. Si crea, infatti, una riduzione della rigidità dei vasi e una serie di lesioni che colpiscono le cellule endoteliali. In quest'ultimo caso, il rischio più elevato è imbattersi in trombosi e in ischemie. Decidere di smettere di fumare abbassa la pressione ed è, sicuramente, la scelta migliore e più saggia. Gli effetti sulla pressione si vedono anche dopo soli venti minuti: questo valore, insieme alla frequenza cardiaca, tornano alla normalità. Chi desidera ripristinare il corretto funzionamento del sistema cardiocircolatorio, dovrebbe dare un taglio netto al fumo, così da avere la possibilità di tornare in un buono stato di salute. Ricordiamo, infatti, che i fumatori cadono in una sorta di dipendenza che, nei momenti di astinenza, genera degli effetti poco gradevoli che non semplificano la scelta di smettere. Il fumo, come abbiamo visto, è causa della crescita della pressione sanguigna, con conseguenze che si prolungano nel tempo e non hanno effetti soltanto nel breve periodo. È stato provato che, per ogni sigaretta, questo effetto viene aumentato di circa quindici minuti. Ma, quello che vogliamo sottolineare adesso è il rischio di imbattersi in malattie cardiovascolari. Come hanno evidenziato parecchi esperti, chi fuma è molto più soggetto a essere colpito da tali patologie. L'ipertensione, infatti, può arrecare delle conseguenze irrimediabili come, ad esempio, infarto, ictus e tante altre malattie che colpiscono direttamente le arterie. Le possibilità di essere colpiti da tali malattie è il doppio rispetto a un non fumatore, con l'incidenza di patologie al sistema cardiovascolare che è, invece, ben cinque volte maggiore in chi consuma costantemente sigarette. Ecco perché gli esperti insistono nel mettere in guardia i fumatori riguardo la prevenzione della salute del sistema cardiovascolare. Se a questo fattore aggiungiamo anche le cattive abitudini alimentari e la sedentarietà, gli effetti vengono ulteriormente aggravati. Molti studi hanno sottolineato le correlazioni tra fumo e problematiche relative alla pressione arteriosa. Le ricerche, infatti, hanno evidenziato come, anche in situazioni di riposo, i fumatori presentino una frequenza cardiaca maggiore. In questi casi, gli esperti hanno anche rilevato gli stessi valori in soggetti non fumatori, notando come la pressione e la frequenza cardiaca fossero nella norma (situazione che riduce drasticamente il rischio di ipertensione e malattie al cuore). Chi fuma in maniera attiva deve tener conto del numero di sigarette consumate durante una giornata, considerando che è proprio tale aspetto a provocare i valori non idonei della frequenza cardiaca a riposo. Gli studi hanno evidenziato un aumento di circa 7 battiti al minuto per ogni venti sigarette fumate. Un ulteriore ricerca ha analizzato più di 17 mila persone, facendogli eseguire un test da sforzo. L'obiettivo era l'analisi dei parametri emodinamici, ovvero la pressione sanguigna, il ritmo del cuore e la frequenza cardiaca, e come venivano modificati durante l'esecuzione di uno sforzo di tipo fisico sempre più elevato. Maggiore è la qualità della salute dei soggetti, più elevata è la resistenza a questo tipo di attività fisica. Tale approccio ha consentito di valutare la correlazione tra il fumo e la pressione alta e tra lo sforzo fisico e il fumo. Il campione di soggetti esaminato è stato suddiviso in quattro gruppi. Il primo comprendeva tutti i fumatori attivi, il secondo chi aveva smesso da meno di due anni, il terzo chi non fumava da più di due anni e, infine, il quarto tutti coloro che non avevano mai consumato una sigaretta nella vita. I risultati hanno evidenziato come il gruppo che aveva smesso di fumare da poco tempo ha dimostrato una resistenza maggiore allo sforzo rispetto ai fumatori attivi. Inoltre, le loro possibilità di miglioramento erano maggiori di quasi il 27%, a confronto di chi fuma attivamente. È evidente, dunque, che questa cattiva abitudine andrebbe eliminata, così da poter ottenere benefici immediati per la salute generale, ma soprattutto per quella del cuore. La prevenzione delle patologie cardiovascolari è importante e all'abolizione della sigaretta va anche associata una costante attività fisica e una dieta equilibrata e sana.Perché alcune persone sostengono che fumare abbassa la pressione?
Il fumo è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari!