Il fumo di tabacco è la prima causa di morte e di malattia nel mondo: se da una parte lo sport è in grado di prevenire numerose patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, dall'altra il fumo ne è la principale causa. Siamo quindi di fronte a due abitudini antitetiche ed in contrasto tra loro, che se praticate insieme possono portare l'organismo ad un affaticamento eccessivo e ad un aumento dello stress a carico dei polmoni. L'influenza negativa del tabacco sulle performance dell'atleta, è quindi una sola delle problematiche che derivano dall'associazione di fumo e sport: la cattiva ossigenazione che deriva dalle sigarette va infatti a causare una particolare condizione a livello muscolare, che prende il nome di anossia. Questo va di fatto ad indebolire i muscoli durante l'attività fisica, rendendo gli arti più deboli e quindi maggiormente soggetti ad episodi traumatici come gli infortuni. Parlando in generale dei fattori di rischio derivanti dal fumo, primo fra tutti vi è senza dubbio il tumore del polmone, in particolare il carcinoma polmonare, uno dei cosiddetti "big killer": si tratta di uno di quei tumori che mietono il maggior numero di vittime ogni anno. Solo nel 2020 sono stati registrati oltre 40.000 casi di carcinoma polmonare, e il 90% dei pazienti operati per questa patologia erano forti fumatori. Parlando del cancro, oltre a quello del polmone, un fumatore rappresenta il principale candidato per neoplasie a livello della lingua, della faringe e dell'esofago, perchè è in questi distretti anatomici che il fumo, e quindi tutte le sostanze cancerogene in esso presenti, innesca dei meccanismi pro-infiammatori e displastici che mediano la trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali maligne. Oltre ai tumori, il fumo predispone anche a patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, mediando sia l'infiammazione cronica delle arterie, sia l'ostruzione dei vasi per via dell'azione della nicotina, che va di fatto a ridurre il lume centrale delle grandi arterie, con un conseguente aumento pressorio: l'innalzamento della pressione sanguigna incrementa notevolmente il rischio di ictus e infarto del miocardio in un soggetto fumatore, rispetto che nei soggetti non fumatori. Come già accennato, allenarsi e fumare sono due pratiche estremamente distanti tra loro, oltre ad essere oltremodo in conflitto: lo sport infatti è una pratica che promuove il benessere dell'organismo, consente una maggiore espansione polmonare, un'aumentata ossigenazione dei tessuti, riduce i livelli di stress e potenzia i muscoli. Il fumo, invece, compie esattamente l'opposto: i polmoni di un fumatore hanno una capacità ridotta di espansione, a causa dell'ostruzione e della saturazione degli alveoli da parte del pulviscolo e delle sostanze tossiche presenti all'interno delle sigarette. Il monossido di carbonio, un prodotto di combustione delle sigarette, ha un'affinità per l'ossigeno 200 volte superiore rispetto a quella dell'emoglobina, e per questo tende a sequestrare l'ossigeno, causando anossia ed infiammazione nei tessuti. La nicotina aumenta inoltre i livelli ematici di cortisolo, l'ormone dello stress, che ha effetti deleteri su molteplici aspetti dell'organismo, compresi quelli riproduttivi. Le sigarette hanno una forte influenza sulle performance sportive. Per comprenderne a pieno il motivo, è bene spiegare come funziona il metabolismo muscolare durante l'attività fisica. I muscoli sono organi che si cibano di glucosio: quindi, mentre sono in movimento, richiedono glucosio come fonte di energia. Le molecole di glucosio vengono trasformate in energia grazie ad uno scambio di ossigeno che avviene a livello delle creste mitocondriali, all'interno delle cellule: quando l'ossigeno manca, il processo di glicolisi deve avvenire in un contesto anaerobio, e per questo esita nella produzione di acido lattico. L'acido lattico si accumula a livello dei muscoli, e dà all'atleta una sensazione di stanchezza e pesantezza muscolare: l'intento del corpo è quello di comunicare all'atleta di fermarsi, perchè i muscoli non hanno più ossigeno a disposizione per la produzione di energia. Dal momento che il fumo di sigaretta di per se sequestra l'ossigeno, ne consegue che i suoi livelli ematici disponibili per la produzione di energia a supporto della performance sportiva saranno notevolmente ridotti. Il metabolismo anaerobio porterà quindi ad una maggiore produzione di acido lattico e ad un maggiore affaticamento dell'atleta. Oltre ai muscoli, non bisogna dimenticare che un aspetto fondamentale dell'allenamento è la respirazione: se un atleta non respira nel modo corretto, le sue performance, anche in termini di resistenza e rendimento, non potranno mai raggiungere alti livelli. Quando si esegue attività fisica infatti, il battito cardiaco aumenta, proprio con lo scopo di portare maggiore nutrimento e ossigeno ai tessuti impegnati nel movimento: per lo stesso motivo, anche la frequenza respiratoria aumenta e gli alveoli polmonari si aprono in modo che il flusso di aria aumenti. I soggetti fumatori subiscono, nel corso degli anni, un progressivo deterioramento degli alveoli polmonari, che nel tempo non riusciranno più ad aprirsi completamente, impedendo la corretta espansione dei polmoni: questa condizione prende il nome di enfisema polmonare, una patologia molto grave che purtroppo termina con l'insufficienza respiratoria e la morte del soggetto. Poichè i polmoni di un atleta fumatore appaiono provati dal fumo, a parità di frequenza respiratoria non riusciranno a prelevare la stessa quantità di ossigeno rispetto a polmoni sani: il corpo però è intelligente, quindi per garantire all'organismo l'ossigeno di cui ha bisogno aumenterà la frequenza respiratoria, con conseguente tachicardia. In queste condizioni fisiche, l'atleta, a prescindere dalla sua esperienza o bravura, non riuscirà a tenere sotto controllo la respirazione, con un successivo calo di resistenza e di qualità nella performance sportiva. Questa domanda è tipica dei fumatori che non hanno intenzione di smettere di fumare, e dal punto di vista scientifico sarebbe un po' come chiedere: "poche gocce di cianuro al giorno si possono prendere?". La risposta è ovviamente: no. Il fumo è nocivo a prescindere dalla quantità di sigarette fumate al giorno, per cui, specialmente se si compie attività sportiva, è necessario smettere di fumare al più presto.I principali fattori di rischio derivanti dal fumo
Fumo e sport possono conciliare?
Quanto l'uso delle sigarette incide sulle performance dello sportivo?
Cosa rischiano i fumatori che fanno sport?
Poche sigarette al giorno si possono fumare?