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Dott. Salvatore Russolillo

Fumo e sport quanto incide l'uso del tabacco sulle performance?

Il fumo di tabacco è la prima causa di morte e di malattia nel mondo: se da una parte lo sport è in grado di prevenire numerose patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, dall'altra il fumo ne è la principale causa. Siamo quindi di fronte a due abitudini antitetiche ed in contrasto tra loro, che se praticate insieme possono portare l'organismo ad un affaticamento eccessivo e ad un aumento dello stress a carico dei polmoni.

L'influenza negativa del tabacco sulle performance dell'atleta, è quindi una sola delle problematiche che derivano dall'associazione di fumo e sport: la cattiva ossigenazione che deriva dalle sigarette va infatti a causare una particolare condizione a livello muscolare, che prende il nome di anossia. Questo va di fatto ad indebolire i muscoli durante l'attività fisica, rendendo gli arti più deboli e quindi maggiormente soggetti ad episodi traumatici come gli infortuni.

I principali fattori di rischio derivanti dal fumo

Parlando in generale dei fattori di rischio derivanti dal fumo, primo fra tutti vi è senza dubbio il tumore del polmone, in particolare il carcinoma polmonare, uno dei cosiddetti "big killer": si tratta di uno di quei tumori che mietono il maggior numero di vittime ogni anno. Solo nel 2020 sono stati registrati oltre 40.000 casi di carcinoma polmonare, e il 90% dei pazienti operati per questa patologia erano forti fumatori.

Parlando del cancro, oltre a quello del polmone, un fumatore rappresenta il principale candidato per neoplasie a livello della lingua, della faringe e dell'esofago, perchè è in questi distretti anatomici che il fumo, e quindi tutte le sostanze cancerogene in esso presenti, innesca dei meccanismi pro-infiammatori e displastici che mediano la trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali maligne.

Oltre ai tumori, il fumo predispone anche a patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, mediando sia l'infiammazione cronica delle arterie, sia l'ostruzione dei vasi per via dell'azione della nicotina, che va di fatto a ridurre il lume centrale delle grandi arterie, con un conseguente aumento pressorio: l'innalzamento della pressione sanguigna incrementa notevolmente il rischio di ictus e infarto del miocardio in un soggetto fumatore, rispetto che nei soggetti non fumatori.

Fumo e sport possono conciliare?

Come già accennato, allenarsi e fumare sono due pratiche estremamente distanti tra loro, oltre ad essere oltremodo in conflitto: lo sport infatti è una pratica che promuove il benessere dell'organismo, consente una maggiore espansione polmonare, un'aumentata ossigenazione dei tessuti, riduce i livelli di stress e potenzia i muscoli.

Il fumo, invece, compie esattamente l'opposto: i polmoni di un fumatore hanno una capacità ridotta di espansione, a causa dell'ostruzione e della saturazione degli alveoli da parte del pulviscolo e delle sostanze tossiche presenti all'interno delle sigarette. Il monossido di carbonio, un prodotto di combustione delle sigarette, ha un'affinità per l'ossigeno 200 volte superiore rispetto a quella dell'emoglobina, e per questo tende a sequestrare l'ossigeno, causando anossia ed infiammazione nei tessuti. La nicotina aumenta inoltre i livelli ematici di cortisolo, l'ormone dello stress, che ha effetti deleteri su molteplici aspetti dell'organismo, compresi quelli riproduttivi.

Quanto l'uso delle sigarette incide sulle performance dello sportivo?

Le sigarette hanno una forte influenza sulle performance sportive. Per comprenderne a pieno il motivo, è bene spiegare come funziona il metabolismo muscolare durante l'attività fisica. I muscoli sono organi che si cibano di glucosio: quindi, mentre sono in movimento, richiedono glucosio come fonte di energia. Le molecole di glucosio vengono trasformate in energia grazie ad uno scambio di ossigeno che avviene a livello delle creste mitocondriali, all'interno delle cellule: quando l'ossigeno manca, il processo di glicolisi deve avvenire in un contesto anaerobio, e per questo esita nella produzione di acido lattico.

L'acido lattico si accumula a livello dei muscoli, e dà all'atleta una sensazione di stanchezza e pesantezza muscolare: l'intento del corpo è quello di comunicare all'atleta di fermarsi, perchè i muscoli non hanno più ossigeno a disposizione per la produzione di energia. Dal momento che il fumo di sigaretta di per se sequestra l'ossigeno, ne consegue che i suoi livelli ematici disponibili per la produzione di energia a supporto della performance sportiva saranno notevolmente ridotti. Il metabolismo anaerobio porterà quindi ad una maggiore produzione di acido lattico e ad un maggiore affaticamento dell'atleta.

Cosa rischiano i fumatori che fanno sport?

Oltre ai muscoli, non bisogna dimenticare che un aspetto fondamentale dell'allenamento è la respirazione: se un atleta non respira nel modo corretto, le sue performance, anche in termini di resistenza e rendimento, non potranno mai raggiungere alti livelli. Quando si esegue attività fisica infatti, il battito cardiaco aumenta, proprio con lo scopo di portare maggiore nutrimento e ossigeno ai tessuti impegnati nel movimento: per lo stesso motivo, anche la frequenza respiratoria aumenta e gli alveoli polmonari si aprono in modo che il flusso di aria aumenti.

I soggetti fumatori subiscono, nel corso degli anni, un progressivo deterioramento degli alveoli polmonari, che nel tempo non riusciranno più ad aprirsi completamente, impedendo la corretta espansione dei polmoni: questa condizione prende il nome di enfisema polmonare, una patologia molto grave che purtroppo termina con l'insufficienza respiratoria e la morte del soggetto.

Poichè i polmoni di un atleta fumatore appaiono provati dal fumo, a parità di frequenza respiratoria non riusciranno a prelevare la stessa quantità di ossigeno rispetto a polmoni sani: il corpo però è intelligente, quindi per garantire all'organismo l'ossigeno di cui ha bisogno aumenterà la frequenza respiratoria, con conseguente tachicardia. In queste condizioni fisiche, l'atleta, a prescindere dalla sua esperienza o bravura, non riuscirà a tenere sotto controllo la respirazione, con un successivo calo di resistenza e di qualità nella performance sportiva.

Poche sigarette al giorno si possono fumare?

Questa domanda è tipica dei fumatori che non hanno intenzione di smettere di fumare, e dal punto di vista scientifico sarebbe un po' come chiedere: "poche gocce di cianuro al giorno si possono prendere?". La risposta è ovviamente: no. Il fumo è nocivo a prescindere dalla quantità di sigarette fumate al giorno, per cui, specialmente se si compie attività sportiva, è necessario smettere di fumare al più presto.

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