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Dott. Salvatore Russolillo

Lo sfruttamento del lavoro nei campi di tabacco

Lo sfruttamento dei minori all'interno dei campi di tabacco è un fenomeno ancora troppo comune, soprattutto nei paesi sottosviluppati come quelli africani. Infatti, in Malawi e Zimbabwue vengono, ogni anno, messe all'asta tantissime foglie di tabacco, in quanto rientrano tra i maggiori produttori al mondo: questo comporta lo sfruttamento di minori, che vengono esposti a numerosi rischi per la loro salute, senza contare che l'essicazione delle foglie arreca danni non indifferenti all'ambiente. Nonostante le azioni intraprese dal governo per contrastare lo sfruttamento minorile, esso continua a dilagare in tutto il paese africano.

Lo sfruttamento del lavoro nei campi di tabacco: Zimbabwue

Lo Zimbabwue, come abbiamo anticipato, è tra i maggiori paesi africani implicati nello sfruttamento del lavoro minorile all'interno dei campi di tabacco. Di fatto, questo rappresenta un importante rischio per la salute dei ragazzi, esposti di continuo alla nicotina e anche ai pesticidi tossici sfruttati nell'agricoltura. La maggior parte di essi manifesta, infatti, gravi problemi di salute anche solo per aver maneggiato le foglie, senza contare che la loro essiccazione ha un impatto ambientale notevole; inoltre, persino le condizioni di lavoro sono abbastanza tossiche e dannose.
Secondo quando affermato dalla legge dello Zimbabwue, i minori possono entrare nel mondo del lavoro a partire dai 16 anni, ma solo in seguito al raggiungimento dei diciotto anni possono svolgere compiti più pericolosi. Tuttavia, tra questi lavori, connotati come pericolosi, non è stato inserito il lavoro all'interno dei campi di tabacco, evidentemente reputato sicuro per i più piccoli. Il motivo per cui viene preferita la manodopera minorile è da collegarsi, senza dubbio, alla scarsa disponibilità di materie prime dell'Africa, in quanto in Zimbabwue non è presente abbastanza carbone, oppure legna, in modo da favorire l'essicamento delle foglie. Ancora, è assente la corrente elettrica e questo non fa che aumentare la deforestazione: non disponendo di carbone, vengono disboscati molti alberi e bruciati, in modo da essicare il tabacco e ridurre la quantità di alberi nello stato. Non a caso, lo stesso stato dello Zimbabwue ha messo in atto una campagna di riforestazione, così da limitare i danni causati dalla disidratazione del terreno e dall'abbattimento delle piante.

Lo sfruttamento del lavoro nei campi di tabacco: Malawi

Anche il Malawi rientra tra i paesi africani maggiormente noti per lo sfruttamento minorile all'interno dei campi di tabacco. Infatti, sebbene nel 2022 questo stato abbia modificato alcune leggi che si occupano di questo problema, esso continua a essere eccessivamente preoccupante e frequente. La difficoltà nel controllare lo sfruttamento minorile all'interno dei campi di tabacco è legata soprattutto al fatto che le piantagioni si trovino in zone lontane e remote, molto spesso inaccessibili, per cui è più facile che i bambini subiscano abusi senza alcuna ripercussione legale. In Malawi lo sfruttamento nei campi interessa soprattutto le donne e i bambini, persone ritenute maggiormente fragili ed esposte a violenze e discriminazioni.
Questa problematica è collegata anche all'abbandono scolastico: molti minori, impiegati nel lavoro nei campi di tabacco, lasciano gli studi e, in particolare, le ricerche condotte dimostrano come siano circa 14mila i bambini che hanno abbandonato la scuola in seguito all'arrivo del COVID.
Il tabacco, non dimentichiamo, è una delle maggiori fonti di reddito del paese, per questo rappresenta circa il 60% delle vendite commerciali dell'intera Africa. Tuttavia, nel 2019 gli Stati Uniti hanno deciso di denunciare le condizioni di lavoro e lo sfruttamento dei minori, così da impedire il commercio del tabacco e le importazioni nel paese. Solo in seguito a questo, il presidente del Malawi ha deciso di modificare le leggi riguardanti la problematica e lo stesso sfruttamento, oltre al sistema di locazioni.

Lo sfruttamento del lavoro nei campi di tabacco: come si svolge

Secondo quanto riportato dai vari studi condotti sull'argomento, i bambini e le donne vengono ingaggiati per lavorare in piantagioni lontane e in zone remote. Inoltre, viene offerto un alloggio e anche delle razioni di cibo, oltre che una piccola quota per le vendite: tuttavia, i proprietari tendono ad approfittarsene con il passare del tempo, aumentando lo sfruttamento e gli abusi, soprattutto sui minori. Infatti, essi ricevono pochissimi soldi e sono costretti ad accettare condizioni di vita veramente deplorevoli e dannose per il loro stato di salute. Ancora, ricordiamo che i paesi africani hanno tentato, forse non abbastanza, di porre rimedio alla situazione, ad esempio mediante la creazione del National Social Cash Transfer Program: si tratta di un programma ideato per aiutare le famiglie povere che vivono nelle zone maggiormente a rischio di sfruttamento, così che i bambini possano frequentare la scuola e non essere abbandonati a lavorare all'interno dei campi di tabacco. Negli ultimi mesi, inoltre, sono state attuate una serie di riforme importanti per contrastare questo problema, come l'iscrizione a scuola di numerosi bambini che erano impiegati nello sfruttamento minorile. Solo nell'ultimo anno, infatti, si calcola che i minori che sono tornati tra i banchi di scuola siano aumentati di quattrocento.
Tuttavia, sembra che questo non sia ancora sufficiente per eliminare lo sfruttamento nei campi di tabacco e il motivo è legato anche alla presenza di numerose aziende che producono tabacco e sigarette all'interno del paese africano, come Imperial, Philip Morris International e la British American Tobacco.
Dunque, i passi da fare sono ancora tanti e richiedono la collaborazione dello stesso paese, per garantire condizioni di vita e di salute migliori a tutti i minori impiegati, purtroppo, nello sfruttamento.

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